Caldo: come difendersi dalle intossicazioni alimentari

Non tutti sono a conoscenza del fatto che le intossicazioni alimentari possono essere correlate al caldo, non è infatti casuale l'incremento di intossicazioni alimentari nel periodo estivo nei soggetti sia adulti che di giovane età. Purtroppo, l'Italia figura al secondo posto nella spiacevole classifica di tossinfezioni alimentari e intossicazioni considerando un numero maggiore di 250 tipologie di intossicazioni possibili. Tra i grandi svantaggi di tale processo c'è la difficoltà nel comprenderne i sintomi, questi ultimi, infatti, possono essere più o meno gravi a seconda dei casi. Tali problematiche vengono a presentarsi soprattutto nelle persone più deboli, come bambini, malati e anziani, manifestando sintomi come: nausea, diarrea e vomito.
Le cause dell'intossicazione alimentare
Ma quali sono le cause che correlano il caldo e le intossicazioni alimentari? La risposta risiede nella presenza o meno di microorganismi all'interno dei cibi assimilati. I maggiori responsabili sono: campylobacher, shigella, salmonella, escherichia coli, listeria monocytogenes e clostridium botulinum. Questi batteri si moltiplicano sui cibi e una volta ingeriti inducono a un conseguente stato di malore.
La miglior difesa è attaccare
Ma come limitare e prevenire un'intossicazione alimentare? Tra i consigli più banali figura quello di lavarti le mani spesso ed evitare che il cibo da ingerire venga a contatto con insetti e mosche. Alimenti come pesce e carne è opportuno tenerli lontani dalle altre pietanze e soprattutto cuocere i cibi in modo ottimale per evitare la proliferazione dei batteri. Gli esperti consigliano di mettere in frigo i cibi cotti per limitare le reazioni chimiche con gli agenti infettivi.
Il concetto alla base della prevenzione da batteri portatori di intossicazione alimentare è quello di evitare che questi si moltiplichino. I batteri, infatti, trovano particolarmente ristoro tra una temperatura di 5°C e 65°C ed è opportuno che il cibo resti in questa variazione di temperatura il meno tempo possibile. Come è facile immaginare la carne è uno degli alimenti più soggetti a questo fenomeno ed è importante utilizzare, durante la cottura, un termometro specifico, per raggiungere una temperatura uguale o superiore a 65°C.
I consigli per limitare i danni
Oltre a stare attenti alla temperatura è possibile mettere in pratica altri consigli pratici per ridurre un'intossicazione alimentare, vediamo quelle non citate fino adesso.
Attrezzi: quando cucini è importante dividere gli strumenti per la cottura di cibi crudi e cotti. L'interazione tra le due superfici, a temperatura estremamente diversa, crea la condizione ideale per la formazione di batteri intossicanti.
Cottura: affinché non vi sia formazione di batteri sugli alimenti è necessario cuocere completamente i cibi. Lasciare gli alimenti cotti parzialmente può causare spiacevoli intossicazioni.
Acqua: tra gli elementi della natura su cui i batteri amano insidiarsi c'è l'acqua. Per evitare un'intossicazione alimentare è essenziale utilizzare acqua sicura che non abbia avuto un'esposizione prolungata al sole e che sia preferibilmente potabile.
Lavare: alimenti come frutta, uova o verdura necessitano di un lavaggio supplementare prima di essere consumati. La rimozione, anche se superficiale, è di grande aiuto per limitare la proliferazione di batteri.
Come difendersi dalle intossicazioni alimentari: Farmacia
Sebbene la prevenzione sia la soluzione migliore è inevitabile preoccuparti di come intervenire nel caso si presentasse un'intossicazione alimentare causata dalle alte temperature. La soluzione più intelligente, nel caso in cui il tuo medico di fiducia non fosse reperibile, è consultare una farmacia e i suoi addetti. In farmacia è possibile acquistare prodotti naturali o sintetici che possano donarti sollievo in poche ore ed evitare problematiche peggiori.






