Blocco intestinale: cos'è, quali sono le cause, i sintomi e i rimedi

Che cos’è il blocco intestinale?
Il blocco intestinale è l’arresto del transito intestinale. Noto anche come occlusione intestinale, rientra tra le emergenze chirurgiche più frequenti fra quelle che si verificano nelle strutture ospedaliere. Necessita di un ricovero immediato.
I movimenti della muscolatura intestinale possono cessare in maniera brusca oppure graduale. Talvolta, poi, la peristalsi coinvolge l’intero intestino oppure solamente un suo tratto. La chiusura dell’alvo comporta la mancata emissione di gas e impossibilità di espellere le feci.
Nello specifico, vi sono tre differenti situazioni diverse dal blocco intestinale che è comunque opportuno distinguere:
1. la stipsi, dove nonostante le difficoltà, il passaggio di gas e feci risulta possibile;
2. subocclusione, dove il blocco è parziale e si registrano manifestazioni piuttosto frequenti e acute;
3. pseudo occlusione, dove per via di una stasi delle feci, la motilità risulta ridotta.
Dopo quanto tempo si corre il rischio di andare incontro a blocco intestinale?
Rispondere in maniera secca al suddetto quesito, risulta cosa impossibile, perché numerosi sono i fattori chiamati in causa: si va dalla scarsa frequenza di evacuazione ai dolori addominali più o meno ricorrenti, senza dimenticare eventuali pregresse operazioni chirurgiche all’addome o disidratazione. A fronte di eventuali problemi è sempre comunque necessario rivolgersi al medico di fiducia.
Cause
Innumerevoli sono le cause che possono provocare il blocco intestinale. Calcoli biliari, atresia intestinale, fecalomi, ingestione di corpi estranei, malattie di natura infiammatoria, come la rettocolite ulcerosa o il morbo di Crohn, ascaridiasi, tumori vegetanti o tumori infiltranti la parete sono le cause più ricorrenti.
Sintomi
In riferimento ai sintomi del blocco intestinale, è necessario sottolineare che, in primo luogo, il paziente appare sofferente, agitato, ansioso, spesso in stato febbrile e con problemi respiratori.
Si registrano in genere un forte dolore addominale, spesso crampiforme che dopo aver raggiunto gradualmente il suo apice, tende a ridursi. Poi si avverte una forte sensazione di nausea che porta al vomito. Nei casi più acuti, a monte della sede di occlusione intestinale, si tende ad avvertire un evidente senso di gonfiore addominale.
Diagnosi
La formulazione della diagnosi avviene mediante radiografia all’addome: il suo scopo primario è quello di constatare un’eventuale distensione della cornice colica così come una possibile presenza di livelli idroaerei. Se il medico lo reputa opportuno, viene effettuato un prelevo di sangue in modo da valutare mediante emocromo se si è dinanzi a un caso di emoconcentrazione o dinanzi a una leucocitosi: nella prima circostanza, l’aumento dell’ematocrito comporta con ogni probabilità disidratazione; nel secondo scenario, c’è un aumento dei globuli bianchi.
In casi urgenti viene effettuata anche una TAC all’addome, per verificare il livello dell’occlusione, e una colonscopia, utile per risolvere occlusioni dovute a volvoli.
Rimedi
In linea di massima, non occorre quasi mai la terapia chirurgica per risolvere il problema del blocco intestinale. Ricorrendo a un sondino naso-gastrico, si procede alla decompressione dei succhi intestinali e di quelli gastrici che tendono ad accumularsi.
In seguito, si passa alla correzione dell’equilibrio idro-elettrolitico attraverso soluzioni saline sotto forma di infusioni endovenose.
Anche il digiuno aiuta considerevolmente il paziente.
Conclusioni
Per evitare nuovamente il problema del blocco intestinale è opportuno prediligere l’assunzione di alcuni validi integratori al 100% naturali. Il loro scopo è quello di migliorare il transito intestinale. Per saperne di più, mettiti in contatto con noi.






